Rincaro bollette: la mossa dell’Unione Europea

Se ne parlava ormai da tempo e la maggior parte di coloro che leggono questo contributo probabilmente ha già vissuto il temuto e scongiurato rincaro bollette di luce e gas.

Come annunciato dall’ARERA, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, nel primo trimestre del 2022 le bollette di luce e gas aumenteranno rispettivamente del 55% e 41% in più.

Le cause dell’aumento in tutta Europa sono principalmente due: crescita dei prezzi dell’energia elettrica e del gas naturale sul mercato all’ingrosso – riconducibile anche ad una più ampia crisi internazionale, di cui non si discuterà in questa sede – e crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2 nel sistema europeo ETS.

La Direttiva 2003/87/CE “EU Emission Trading System” (modificata da ultimo dalla direttiva UE 2018/410) prevede che dal primo gennaio 2005 gli impianti grandi emettitori dell’Unione Europa possano funzionare esclusivamente con un’autorizzazione alle emissioni di gas serra.

È stato così creato un sistema Europeo (detto appunto ETS, da Emission Trading System) istitutivo di un simil mercato ove gli impianti grandi emittori dell’Unione Europea possono comprare delle “quote di emissione” di CO2 nell’ambito di aste pubbliche europee o riceverne a titolo gratuito o, in alternativa, approvvigionarsene sul mercato.

Ciò si traduce nella necessità delle aziende più inquinanti di acquistare sempre più permessi al fine di continuare ad emettere CO2 senza incorrere in sanzioni mentre le aziende più capaci di contenere le emissioni avranno la possibilità di vendere le proprie quote inutilizzate.

Questa breve analisi, a parere di chi scrive, è necessaria, oltre che doverosa, al fine di far comprendere a chi legge che l’esorbitante aumento dei prezzi scaturisce proprio dalla combinazione di questi due fattori, ossia il maggior costo della materia prima e dei permessi di emissione, con conseguente aumento dei prezzi dell’energia elettrica all’ingrosso e, per l’effetto, in un aumento considerevole dei prezzi per i fruitori dell’energia che hanno visto crescere considerevolmente i prezzi in bolletta, tanto in Italia quanto in Europa.

Appare dunque evidente che la soluzione al problema debba essere cercata non (solo) entro i confini nazionali quanto, piuttosto, a livello Comunitario al fine di fornire una risposta comune all’interno dello spazio europeo.

La risposta Europea all’aumento dei prezzi dell’energia elettrica: la Toolbox Europea
La “Toolbox” è l’insieme di misure approvate dalla Commissione europea il 13 ottobre 2021 al fine di contenere l’impatto dei rincari delle bollette energetiche sui cittadini.
In particolare, vengono fornite agli Stati membri una serie di indicazioni affinché vengano adottate iniziativea tutela di consumatori e aziende.
Il pacchetto di strumenti presentato dalla Commissione aiuterà gli Stati membri a sostenere sia i consumatori che l’industria.
Nella specie, il Toolbox prevede misure a breve e medio termine.
Tra le misure a breve termine, che mirano a rispondere ai bisogni precisi dei consumatori e dell’industria per far fronte all’attuale impennata dei prezzi dell’energia, sono previste:
  1. Azioni di sostegno di emergenza al reddito e prevenzione della sospensione delle forniture. Gli Stati possono, ad esempio: versare prestazioni sociali alle persone più a rischio per aiutarle a pagare le bollette dell’energia; introdurre misure per evitare la sospensione della fornitura di energia o autorizzare temporaneamente proroghe del pagamento delle bollette.
  2. Esenzioni e sgravi fiscali. Gli Stati membri possono applicare temporaneamente alle famiglie vulnerabili esenzioni dalle imposte o imposte ad aliquote ridotte per l’energia elettrica, il gas naturale, il carbone e i combustibili solidi.
  3. Aiuti alle famiglie e alle imprese.
  4. Cooperazione rafforzata e monitoraggio a livello UE: ad esempio attraverso indagini su potenziali comportamenti anticoncorrenziali nel mercato dell’energia.

Quanto alle misure strutturali a medio termine, necessarie per evitare future impennate dei prezzi, la Commissione rileva l’importanza di integrare ulteriormente il mercato, responsabilizzare i consumatori e, soprattutto –in linea con il green deal europeo (vedi anche il nostro focus sul Superbonus 110% e Green Deal Europeo) decarbonizzare il sistema energetico.

Quali le azioni necessarie nei prossimi anni?

  1. Creare un sistema energetico UE resiliente. Al riguardo, la Commissione intende, tra le altre: valutare l’opportunità di rivedere il regolamento sulla sicurezza dell’approvvigionamento per adattarlo alla crescente diffusione dei gas rinnovabili, oltre che migliorare l’uso e il funzionamento dello stoccaggio del gas in tutto il mercato unico
  2. Sostenere la partecipazione attiva dei consumatori fornendo loro informazioni, ad esempio tramite la possibilità di cambiare fornitore più rapidamente e facilmente.
  3. Intensificare gli investimenti nelle energie rinnovabili.

Ma quali azioni ha intrapreso l’Italia in tal senso?

L’azione dell’Italia contro il caro bollette: il Decreto legge recante misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica del 18 febbraio 2022

Il Governo nazionale, in linea con le direttive fornite dall’Europa, ha adottato il recentissimo “Decreto legge recante misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili, per il rilancio delle politiche industriali” composto di 37 articoli, con il quale mira a fronteggiare l’impatto del caro bollette sia nel breve termine, mediante lo stanziamento di risorse per arginare gli aumenti, sia nel medio -lungo termine, mediante il potenziamento delle energie rinnovabili e sull’aumento della produzione di gas nazionale.

Ammontano a circa 5,8 miliardi le risorse stanziate dal decreto energia per ridurre gli effetti dell’esorbitante aumento dei prezzi nel settore energetico e destinati, in particolare, all’azzeramento degli oneri di sistema per famiglie e imprese, alla riduzione dell’Iva sul gas al 5% e riduzione degli oneri generali nel settore del gas.

In conclusione, il breve quadro fin qui esposto mostra come l’aumento dei prezzi sia la diretta conseguenza di una radicata politica energetica che oggi, sotto più profili, ci troviamo a fronteggiare.

Appare dunque evidente che al fine di trovare una soluzione efficiente ed efficace occorre un intervento concertato dell’Unione edegli Stati membri al fine di elaborare, nel medio periodo, una politica sempre più green e definire un programma di accelerazione e semplificazione sul fronte delle energie rinnovabili.

Eleonora Pintus, Avvocato

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