La salute rappresenta un diritto fondamentale del singolo e, altresì, un interesse preminente della collettività, soprattutto quando l’impatto sul tessuto sociale sia devastante come sta accadendo, purtroppo, per effetto della pandemia da Covid-19.
Per tenere sotto controllo la diffusione del virus risulta di primaria importanza raggiungere l’immunità di gregge o, quantomeno, vaccinare il maggior numero di persone nel minor tempo possibile.
Per poter raggiungere questo obiettivo, l’Agenzia Europea per i medicinali e l’AIFA hanno autorizzato i vaccini Pfizer – BioNTech, Moderna, Vaxzevria (ex AstraZeneca) e COVID-19 Vaccine Janssen di Johnson & Johnson che sono stati messi a punto per indurre una risposta immunitaria in grado di bloccare la proteina “Spike” ed impedire al virus di infettare le cellule del nostro corpo.
Tuttavia, nel corso di questi mesi sono stati registrati dei grossi ritardi nella produzione e nella distribuzione da parte delle aziende che producono i vaccini e queste circostanze hanno inciso notevolmente sulla campagna vaccinale non solo dell’Italia ma di tutta l’Europa.
Nello specifico, per quanto ci riguarda più da vicino, la disponibilità di dosi non è la stessa per tutti i vaccini e, quindi, il Governo ha dovuto predisporre un piano vaccinale (il cosiddetto “Piano strategico per la vaccinazione anti COVID-19”), che si occupa di regolamentare le somministrazioni dei vaccini sulla base di alcuni parametri e criteri ben precisi.
Infatti, alcune persone (quelle cosiddette “fragili”) corrono il rischio di infettarsi e sviluppare la malattia in forma più grave rispetto ad altre e, pertanto, il Governo ha dovuto operare delle scelte volte a tutelarle anche nell’ambito della vaccinazione perché, come chiarito dalle stesse case farmaceutiche, non tutti i vaccini possono essere somministrati a qualunque persona.
Ebbene, in questa fase iniziale caratterizzata da un numero limitato di dosi consegnate, per garantire la massima equità di accesso alla vaccinazione, i vaccini Pfizer – BioNTech, Moderna, Vaxzevria e Janssen sono offerti gratuitamente a tutta la popolazione secondo un ordine di priorità che tiene conto sia del rischio di malattia che riguarda le persone, sia della disponibilità di dosi di ogni siero. Avv. Viola Zuddas, Civilista
Per questo motivo, quindi, allo stato attuale non è consentito alle persone scegliere la tipologia di vaccino da somministrare, poiché questa è demandata agli operatori sanitari in considerazione delle loro competenze e capacità professionali.
Infatti, affinché la scelta del tipo di vaccino da inoculare sia operata in maniera corretta, in ogni hub vaccinale sono presenti dei medici che, dopo aver fatto un approfondito colloquio con il “paziente”, riesaminano con lui la scheda anamnestica, ovvero il modulo che, attraverso specifiche domande, consente di valutare la presenza di controindicazioni o precauzioni particolari in relazione alla somministrazione di uno specifico tipo di vaccino.
Sulla base delle indicazioni fornite dal Governo, dunque, fino a quando la disponibilità delle dosi sarà ridotta, le persone non potranno esprimere la propria preferenza rispetto a quale tipologia di vaccino farsi inoculare, poiché in caso contrario si rischierebbe di escludere dalla profilassi i pazienti più fragili, ai quali può essere somministrato soltanto un tipo di siero. Avv. Viola Zuddas, Civilista
Per ovviare a questo inconveniente e, quindi, per scongiurare che vengano aggirate le problematiche in materia di equità di accesso ai vaccini, alcune Regioni non permettono a chi rifiuta la somministrazione di un tipo specifico di vaccino di riprenotarsi nell’immediato o, addirittura, impongono lo slittamento in coda alla lista della classe d’età di appartenenza.
Alcuni Paesi, invero, consentono ai cittadini di scegliere quale siero farsi inoculare.
Pensiamo, ad esempio, alla Serbia che, grazie ad una campagna vaccinale molto efficiente, sta diventando una meta prediletta per il turismo vaccinale: infatti, previa compilazione di un questionario online, permette anche ai cittadini stranieri residenti all’estero di prenotarsi per la somministrazione gratuita del tipo prescelto di vaccino.
Ebbene, quando la campagna vaccinale avrà raggiunto gli obiettivi sperati e l’Italia avrà un congruo numero di dosi di tutti i vaccini, i cittadini potranno scegliere quale siero farsi inoculare, sempre seguendo le indicazioni fornite dal proprio medico che chiaramente ha le competenze per valutare quale vaccino sia quello più idoneo.